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Notevole Menu Naser Shah di Persia, Teheran 1865

Pranzo offerto alla Legazione Italiana (?), Teheran (?), 18 novembre 1865. 135×90 mm. Menu litografico su cartoncino impresso in oro e in blu, cornici esterne impresse a secco. In testa stemma reale Persiano. Intestato al verso ‘Della Croce di Dojola’. Rarissimo menu persiano per pranzo in Iran, a Teheran, probabilmente offerto dallo Shah alla delegazione italiana capeggiata da Della Croce di Dojola. Leggi la descrizione completa, non rimanere nel buio dell’ignoranza!

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NOTEVOLE MENU PERSIANO | SHAH NASER AL-DIN QAJAR | TEHERAN

Naser al-Din Shah Qajar
Pranzo offerto alla Legazione Italiana (?), Teheran (?), 18 novembre 1865.

135×90 mm. Menu litografico su cartoncino impresso in oro e in blu, cornici esterne impresse a secco. In testa stemma reale Persiano. Intestato al verso ‘Della Croce di Dojola’.

Rarissimo e notevole menu persiano per pranzo in Iran, a Teheran, probabilmente offerto dallo Shah alla delegazione italiana capeggiata da Della Croce di Dojola.

Per i contatti fra il Regno d’Italia e la Persia si veda: LE RELAZIONI FRA ITALIA E PERSIA NEL XIX SECOLO: LA CORRISPONDENZA REALE in Oriente Moderno, XLIX, 1-3, 1969.

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Nāṣer al-Dīn Shāh Qājār: Il Sovrano Modernizzatore della Persia Qajar

Nāṣer al-Dīn Shāh Qājār (1831–1896) è stato uno dei sovrani più influenti della dinastia Qajar, regnando come scià di Persia dal 1848 al 1896. Con quasi 48 anni di regno, è il terzo monarca più longevo nella storia iraniana, dopo Sapore II (Sasanidi) e Tahmasp I (Safavidi).

La Vita di Nāṣer al-Dīn Shāh Qājār

Nato il 17 luglio 1831 vicino a Tabriz, Nāṣer al-Dīn divenne erede al trono grazie all’influenza della madre, nonostante fosse un figlio minore di Mohammad Shāh. Salì al potere nel 1848, a soli 16 anni, in un periodo di instabilità politica ed economica. Con l’aiuto del suo primo ministro Mirzā Taqī Khān (Amir Kabir), avviò un ambizioso programma di riforme per modernizzare la Persia, ma col tempo adottò un approccio sempre più conservatore.
Parole chiave: Nāṣer al-Dīn Shāh, dinastia Qajar, scià di Persia, storia iraniana, riforme Qajar.

Riforme e Modernizzazione

All’inizio del suo regno, Nāṣer al-Dīn si distinse come un riformatore. Tra le sue iniziative più significative:
  • Istruzione moderna: Fondò il Dar al Funun, il primo politecnico persiano, che introdusse scienze occidentali come medicina e tecnologia, con insegnanti stranieri e persiani.

  • Innovazioni tecnologiche: Introdusse telegrafo, servizi postali e miglioramenti stradali, aprendo la Persia al progresso tecnologico.

  • Riforma militare: Creò la Brigata dei Cosacchi Persiani ,addestrata e armata dai russi, per rafforzare l’esercito.

  • Cultura e arti: Appassionato di fotografia e pittura, fu il primo monarca persiano a farsi fotografare, promuovendo l’arte fotografica e fondando uno studio nel Palazzo Golestan. Scrisse anche poesie e diari di viaggio, pubblicati in diverse lingue.

Tuttavia, le sue riforme non furono pienamente accettate a causa della corruzione e dell’abuso di potere da parte dell’élite, che alimentarono il malcontento popolare.


Viaggi in Europa e Influenza Occidentale

Nāṣer al-Dīn fu il primo monarca persiano moderno a visitare l’Europa, con viaggi nel 1873, 1878 e 1889. Durante il suo primo viaggio, descritto nel diario Ruznamaj-i safari-i Farangistan, rimase impressionato dalle innovazioni tecnologiche e dai progressi occidentali. Nel 1873, la regina Vittoria lo nominò Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera, un onore unico per un sovrano persiano. Questi viaggi rafforzarono i contatti con l’Europa, ma anche le pressioni straniere sulla Persia.

Concessioni Controversiali e Declino

Negli ultimi anni del suo regno, Nāṣer al-Dīn perse interesse per le riforme, concedendo privilegi commerciali a potenze straniere, come la concessione Reuter e la concessione del tabacco (1890). Quest’ultima, che dava a una compagnia britannica il monopolio sul tabacco persiano, scatenò un boicottaggio nazionale e una fatwa dell’Ayatollah Mirza Hassan Shirazi, segnando l’inizio del nazionalismo iraniano moderno.


Assassinio ed Eredità

Il maggio 1896, Nāṣer al-Dīn fu assassinato da Mirza Reza Kermani, un seguace di Jamāl al-Dīn al-Afghānī, nel santuario Shah Abdol-Azim a Teheran. Il suo assassinio, simbolico del malcontento verso l’autocrazia Qajar, aprì la strada alla Rivoluzione Costituzionale. La sua eredità è controversa: da un lato, è ricordato per aver avviato la modernizzazione; dall’altro, per non essere riuscito a rispondere alle crescenti richieste di cambiamento.


Conclusione

Nāṣer al-Dīn Shāh Qājār è una figura centrale nella storia persiana, un sovrano che ha cercato di bilanciare tradizione e modernità in un’epoca di sfide interne ed esterne. Le sue riforme, i viaggi in Europa e le controversie politiche continuano ad affascinare storici e appassionati di cultura persiana.

Contatti fra Italia e Persia durante il Regno di Nāṣer al-Dīn Shāh Qājār

Durante il regno di Nāṣer al-Dīn Shāh Qājār (1848–1896), i rapporti tra Italia e Persia si svilupparono in un contesto di crescente interesse europeo per l’Iran. Sebbene i contatti fossero meno intensi rispetto a quelli con potenze come Gran Bretagna e Russia, l’Italia, appena unificata, cercò di stabilire legami culturali, diplomatici e commerciali con la Persia Qajar.

Contesto Storico

Negli anni di Nāṣer al-Dīn, la Persia era al centro delle rivalità imperialistiche tra Gran Bretagna e Russia, ma l’Italia, come nuova potenza europea, iniziò a guardare all’Iran per opportunità culturali e commerciali. Il regno di Nāṣer al-Dīn coincise con l’unificazione italiana (1861), un periodo in cui l’Italia cercava di affermarsi sulla scena internazionale.


Viaggi di Nāṣer al-Dīn in Italia

Nāṣer al-Dīn visitò l’Italia durante i suoi viaggi europei nel 1873, 1878 e 1889, descritti nel suo diario Ruznamaj-i safari-i Farangistan. Durante il viaggio del 1873, il sovrano visitò città come Torino, Milano e Napoli, rimanendo colpito dall’architettura, dall’industria nascente e dall’arte italiana. Questi viaggi rafforzarono l’immagine dell’Italia come centro culturale e tecnologico, influenzando le sue riforme in Persia.


Scambi Culturali e Accademici

Uno degli aspetti più significativi dei contatti tra Italia e Persia fu l’apporto di insegnanti italiani al Dar al-Funun, il politecnico fondato da Nāṣer al-Dīn. Professori italiani, insieme a francesi e austriaci, contribuirono a insegnare scienze moderne, come medicina e ingegneria, favorendo uno scambio culturale tra i due paesi. Inoltre, l’interesse di Nāṣer al-Dīn per la fotografia e l’arte si collegava all’estetica europea, con influenze italiane evidenti nei suoi lavori artistici.


Rapporti Diplomatici e Commerciali

Sebbene i rapporti diplomatici formali tra Italia e Persia fossero limitati rispetto a quelli con altre potenze, l’Italia partecipò a esposizioni internazionali in cui la Persia era presente, come l’Esposizione Universale di Parigi del 1878. Questi eventi favorirono contatti indiretti, con mercanti e diplomatici italiani che iniziarono a esplorare opportunità in Persia, specialmente nel commercio di seta e tappeti. Tuttavia, la competizione con Gran Bretagna e Russia limitò l’espansione commerciale italiana.


Influenza Letteraria e Artistica

L’interesse per la cultura persiana crebbe in Italia durante il XIX secolo, con studiosi e orientalisti che iniziarono a tradurre testi persiani, come le poesie di Hafez. Allo stesso modo, la Persia di Nāṣer al-Dīn importò elementi della cultura italiana, in particolare nell’architettura e nelle arti decorative del Palazzo Golestan, dove si notano influenze neoclassiche europee.