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Autentico Menu Giovanni Giolitti Dronero, 1893

Altro esemplare di questo importante menu è stato esposto in ‘Un Mondo di Menu’, Garum, Roma, 2024 (p.401, n.360): ‘Nell’autunno del 1893 era in atto un’importante crisi politica. A causa dello scandalo della Banca Romana che aveva svelato “la comoda istituzione delle cambiali politiche” il mondo politico era in subbuglio e gli uomini politici ed i giornalisti che si sentono colpiti tentano di provocare scandali nello scandalo per coinvolgere il Presidente del Consiglio. Nel banchetto di Dronero del 18 ottobre 1893 Giolitti difende il suo operato e quello del governo, ed anticipa il suo programma, in vista della riapertura della Camera. In particolare giudica di alta priorità la questione della riorganizzazione degli istituti di credito: è il preludio alla nascita della Banca d’Italia’.

349,00 

Descrizione

GIOVANNI GIOLITTI – DRONERO – REGNO D’ITALIA

Banchetto offerto all’on. Deputato Giovanni Giolitti Presidente del Consiglio dei Ministri. Ministro dell’Interno nel Capoluogo del suo Collegio Politico. Dronero, 18 ottobre 1893.

180×110 mm. Menu tipografico su cartoncino a libretto, bordura impressa in bistro con fasce in oro (Tip. Lobetti-Bodoni, Saluzzo). Altro esemplare di questo importante menu è stato esposto in ‘Un Mondo di Menu’, Garum, Roma, 2024 (p.401, n.360): ‘Nell’autunno del 1893 era in atto un’importante crisi politica – a causa dello scandalo della Banca Romana che aveva svelato “la comoda istituzione delle cambiali politiche” – il mondo politico era in subbuglio e gli uomini politici ed i giornalisti che si sentono colpiti tentano di provocare scandali nello scandalo per coinvolgere il Presidente del Consiglio.

Nel banchetto di Dronero del 18 ottobre 1893 Giolitti difende il suo operato e quello del governo, ed anticipa il suo programma, in vista della riapertura della Camera. In particolare giudica di alta priorità la questione della riorganizzazione degli istituti di credito: è il preludio alla nascita della Banca d’Italia’.

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Lo Scandalo della Banca Romana: un caso che scosse l’Italia e il ruolo di Giovanni Giolitti

Lo Scandalo della Banca Romana, uno degli episodi più controversi della storia italiana di fine Ottocento, rappresenta un momento cruciale per comprendere le dinamiche politiche ed economiche dell’Italia post-unitaria. In questo articolo, esploreremo le cause, lo sviluppo e le conseguenze di questo scandalo, con un focus particolare sul ruolo di Giovanni Giolitti, figura di spicco della politica italiana dell’epoca.

Cos’è stato lo Scandalo della Banca Romana?

Lo Scandalo della Banca Romana scoppiò nel 1893, quando emerse che la Banca Romana, una delle sei banche autorizzate a emettere moneta nell’Italia unita, aveva compiuto gravi irregolarità finanziarie. Fondata nel 1834, la Banca Romana era una delle istituzioni più importanti del Regno d’Italia, ma la sua gestione si rivelò profondamente corrotta.
Le indagini rivelarono che la banca aveva emesso banconote in eccesso rispetto alle riserve auree, creando una massa monetaria non autorizzata di circa 60 milioni di lire, una somma enorme per l’epoca. Inoltre, furono scoperti prestiti illeciti concessi a politici, imprenditori e funzionari pubblici, spesso senza garanzie di restituzione. Questo sistema di corruzione coinvolse figure di spicco della classe politica e finanziaria, alimentando un clima di sfiducia verso le istituzioni.

Le cause dello scandalo

Le radici dello scandalo affondano in una combinazione di cattiva gestione, speculazione finanziaria e intrecci tra politica e finanza. La Banca Romana, diretta da Bernardo Tanlongo, aveva operato per anni in un contesto di scarsa trasparenza. Le cause principali includono:
  • Eccessiva emissione di moneta: La banca stampava banconote senza il backing delle riserve auree, violando le normative vigenti.
  • Prestiti clientelari: Fondi furono concessi a politici e personaggi influenti per ottenere favori e consolidare reti di potere.
  • Mancanza di controlli: La supervisione governativa era debole, permettendo alla banca di operare senza adeguati controlli.

Lo scandalo e le sue conseguenze

Lo scandalo venne alla luce grazie a un’ispezione ordinata dal governo nel 1892, che portò alla scoperta delle irregolarità. La relazione finale, redatta da una commissione d’inchiesta guidata da Giuseppe Finali, fu devastante. Nel 1893, il governatore Tanlongo fu arrestato, e lo scandalo travolse l’intera classe politica, minando la fiducia dell’opinione pubblica.
Le conseguenze furono molteplici:
  • Crisi politica: Il governo di Giovanni Giolitti, allora Primo Ministro, cadde nel novembre 1893, in parte a causa dello scandalo.
  • Riforma bancaria: Lo scandalo accelerò la creazione della Banca d’Italia (1893), che assunse il monopolio dell’emissione monetaria, ponendo fine al sistema delle sei banche autorizzate.
  • Impatto sull’opinione pubblica: La vicenda alimentò un diffuso sentimento di sfiducia verso la classe dirigente, rafforzando movimenti come il socialismo e il cattolicesimo politico.

Il ruolo di Giovanni Giolitti nello scandalo

Giovanni Giolitti, uno degli statisti più influenti della storia italiana, fu coinvolto indirettamente nello scandalo, ma il suo ruolo è stato oggetto di dibattito tra gli storici. All’epoca, Giolitti era Primo Ministro (1892-1893) e si trovò a gestire la crisi quando le irregolarità della Banca Romana vennero rese pubbliche.
Coinvolgimento e accuse:
  • Giolitti fu accusato di aver coperto le irregolarità della banca per proteggere esponenti politici compromessi. In particolare, si sospettò che avesse ritardato la divulgazione della relazione d’inchiesta per evitare un impatto politico immediato.
  • Alcuni documenti suggeriscono che Giolitti fosse a conoscenza di prestiti concessi a politici, ma non vi sono prove definitive di un suo coinvolgimento diretto nelle attività illecite.
  • I suoi avversari politici sfruttarono lo scandalo per attaccarlo, accusandolo di complicità o, quantomeno, di negligenza.
La difesa di Giolitti: Giolitti si difese sostenendo di aver agito nell’interesse dello Stato, cercando di evitare un crollo finanziario che avrebbe potuto destabilizzare l’economia italiana. Sottolineò che la sua priorità era stata la riforma del sistema bancario per prevenire futuri scandali.
L’impatto sulla sua carriera: Nonostante la caduta del suo governo nel 1893, Giolitti tornò al potere in seguito, dimostrando una straordinaria capacità di ripresa politica. La sua gestione pragmatica dello scandalo e la sua abilità nel navigare le crisi gli permisero di consolidare la sua influenza negli anni successivi, dominando la politica italiana fino al 1914.

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