Descrizione
Ge’ez | Linguistica | Amarico | Studi Biblici | Cavallette | Studi Naturalistici | Etiopia
Ludolf HIOB, Relatio nova De hodierno Habessiniae Statu, ex India nuper allata. Additis Epistolis Regiis ad Societatem Indiae Orientalis, Eiusque Responsione cum Notis necessariis, Frankfurt, sumptibus J.D. Zunneri, Typis Martin Jacquet, 1693 INSIEME CON: Dissertatio de Locustis… Cum Diatriba Qua sententia autoris nova Selavis, sive locustis, cibo Israelitarum in deserto, defenditur… Frankfurt, sumptibus J.D. Zunneri, Typis Martin Jacquet, 1694 INSIEME CON: Lexicon Aethipico-Latinum, Frankfurt, sumptibus J.D. Zunneri, Typis Martin Jacquet, 1699 INSIEME CON: Grammatica Aethiopica, Frankfurt, sumptibus J.D. Zunneri, Typis Martin Jacquet, 1702 INSIEME CON: Grammatica Linguae Amharicae, Frankfurt, sumptibus J.D. Zunneri, Typis Martin Jacquet, 1698.
In folio (320×200 mm). Pagine 32; [8], 88; [20], col. 664, pag. [44]; [12], 184, [6]; [12], 60; [2], col. 103, pagine [16]. Con tavole ed illustrazioni nel testo. Legatura coeva in mezza pelle con piatti rivestiti in pergamena e cartoncino azzurro. Ai frontespizi ex libris a timbro ‘P.P. Franziskaner Hall’.
Affascinante e vasta raccolta delle opere di Ludolf Hiob (o Job) di straordinaria importanza per gli studi della Linguistica, del Ge’Ez e degli Studi Biblici. Fra di esse spicca senza dubbio la Dissertatio de Locustis, il primo testo interamente dedicato alle cavallette ed il primo ad investigare l’ipotesi che la tanto decantata ‘manna’ non fosse altro che farina fatta con questi simpatici animaletti (ipotesi che costò non pochi problemi all’autore, entrando in contrasto con i dettami dell’ebraismo). Non mancano inoltre le opere considerate le principali dell’autore e dedicate alle lingue Ge-ez e Amarico. Volume monumentale che contiene il lascito scientifico di Hiob. Opera offerta con Blockchain Secured e BuyBack se gradito!
Hiob Ludolf: Il Padre degli Studi Etiopistici e l’Importanza delle Sue Opere
Hiob Ludolf (1624-1704), noto anche come Job Ludolf, è una figura cardine nella storia della filologia e degli studi orientalistici, riconosciuto come il fondatore degli studi etiopistici in Europa. Le sue opere, tra cui la Grammatica Aethiopica, il Lexicon Aethiopico-Latinum e l’Historia Aethiopica, hanno rivoluzionato la comprensione della cultura e delle lingue etiopi, aprendo nuove prospettive accademiche. Tra i suoi lavori meno noti ma altrettanto significativi troviamo la Dissertatio De Locustis (1694), un trattato che combina osservazioni naturalistiche, analisi bibliche e dibattiti teologici.
Chi era Hiob Ludolf?
Hiob Ludolf nacque a Erfurt, in Germania, nel 1624. Poliglotta straordinario, si dice che padroneggiasse circa 25 lingue. Dopo gli studi a Erfurt e Leida, Ludolf viaggiò in Europa, entrando in contatto con manoscritti e studiosi che alimentarono il suo interesse per le lingue orientali. A Roma, nel 1649, conobbe il monaco etiope Abba Gorgoryos, una figura cruciale che gli insegnò il ge’ez e l’amarico, fornendo informazioni fondamentali sulla cultura etiopica. Questo incontro segnò l’inizio della sua missione di sistematizzare gli studi etiopistici, rendendo Ludolf il primo europeo a studiare in modo scientifico le lingue e la storia dell’Etiopia.
Le Opere Principali di Ludolf (tutte presenti nella Miscellanea offerta)
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Grammatica Aethiopica: La prima grammatica sistematica del ge’ez, una lingua liturgica etiope. Questo lavoro, arricchito nella seconda edizione con prosodia e appendici, fu rivoluzionario per l’epoca, poiché le lingue africane non erano comunemente studiate in Europa.
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Lexicon Aethiopico-Latinum: Un dizionario che catalogava termini ge’ez e amarico, tradotti in latino. Rivisto e ampliato dall’autore, questo lessico fu uno strumento indispensabile per gli studiosi successivi.
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Dissertatio De Locustis: Un’opera molto importante per gli studi biblici, nella quale si accosta l’approccio scientifico naturalistico alla teologia e agli studi biblici. Ludolf discute il ruolo delle locuste in un contesto biblico, con particolare attenzione alle piaghe d’Egitto (Esodo) e al cibo consumato dagli Israeliti nel deserto. Il suo obiettivo principale era difendere l’ipotesi che le “selavis” (termine usato in alcune traduzioni bibliche per indicare le locuste) fossero effettivamente il cibo degli Israeliti, in opposizione alle interpretazioni che associavano la manna a un fenomeno diverso, come una sostanza vegetale o divina. Ludolf non sostiene direttamente – e non avrebbe potuto! – che le locuste fossero la manna stessa, ma analizza il possibile legame tra le locuste e il sostentamento degli Israeliti, basandosi su osservazioni naturalistiche e riferimenti biblici. La manna, secondo la tradizione ebraico-cristiana, è descritta come un dono divino (“pane dal cielo”, Esodo 16:4), mentre le locuste sono associate a piaghe o, in alcuni contesti, a cibo di emergenza. Ludolf, con il suo approccio filologico, cerca di chiarire questa distinzione, confutando studiosi che negavano il consumo di locuste da parte degli Israeliti. La sua tesi non implica un’equivalenza diretta tra locuste e manna, ma la suggerisce.