Descrizione
PICO DELLA MIRANDOLA | DEMONOLOGIA | MAGIA | MIRABILIA | UFOLOGIA | CENSURA
FASCINOSA MISCELLANEA CONTENENTE 5 CINQUECENTINE E 1 SEICENTINA INCLUSE IMPORTANTI OPERE DI DEMONOLOGIA, MAGIA E OCCULTISMO:
I: Basilius, De Instituenda Studiorum Rationes… Item Ioa[n]nis Pici Mirandule̜ de Homine opusculum omnino diuinum. Eiusdem de Christi regno, & uanitate huius mundi. Loci Christianam uitam breuiter complectentes. Et commentaria in Psal. XV. Præterea Rodolphus Agricola de formando studio, & Erasmi Roterodami, ac Philippi Melanchtonis studioru[m] rationes, atq[ue] locorum co[m]munium index, [Basel, Henrich Petri, 1537];
II: Gregorius Olympiodorus, Olympiodori Doctissima In Ecclesiast. scholia : noua & latinis auribus insueta tralatione inserta, Aquilae uidelicet, Theodotionis, & LXX. Divi Gregorii Neocaesariensis In Evndem metaphrasis, uel, ut Suidae placet, pany thaumasos logos / Ioanne Oecolampadio interprete. Aristeae De LXXII. Legis Hebraicae interpretatione libellus : qui supra quod summoru[m] Pontificu[m] uestes, uasa, phialas, mensamq[ue] aurea[m], tum ispius sacerdotis ac templi ornatu[m] omne[m] sic repraesentat … / Matthia Palmerio Vicentino interprete. Basel, Johann Bebel, 1536.
III: Atenagora, Athenagorae Atheniensis De mortuorum resurrectione, Petro Nannio Alcmariano Interprete con Aeneas Gazaeus, Aeneae Gazaei Platonici philosophi christiani Theophrastus, sive De animarum immortalitate et corporum resurrectione dialogus, e Graeco in sermonem latinum conversus, Ioanne Vuolphio Tigurino interprete estratti probabilmente dal Theologon diaphoron syngrammata palaia kai orthodox nell’edizione Zurich, Andreas Gesner, 1559;
IV: Plutarchus, De Natura et Effectionibus Daemonum… cum explicationibus, & proemio Ioachimi Camer. Quibus & eruditae & rarae & iucundae & non inutiles cognitu rerum mirabilium & singularium expositiones continentur. Leipzig, Ernst Vögelin, 1565.
V: Johannes Acronius, Miraculorum quorundam et eorundem effectuum descriptio / per Iohannem Acronium Frisium Mathematicum Basiliensem, Basel, Jakob Kundig, 1561.
VI: Theonestus Cogmandolus, Secreta secretorum. Calvino Turcica Secreta, Eorundemque Apocalypsis XCIV… In qua praecipue demonstratur, Calvinistas, Catholicis, Lutheranis, suis confoederatis exitium Molitos, 1621.
In-8° (182×137 mm). I opera: Pagine [16], 229 (mancano le pagine da 230 a 262 e le ultime 4 carte non numerate). L’opera era all’indice. Il possessore della miscellanea ha pensato bene di cancellare parzialmente il nome del Petri al frontespizio e completamente quello di Erasmo e Melantone, di aggiungere a penna in fine dell’epistola dedicatoria le false indicazioni di stampa: ‘Viteberge, Excudebat Johannes Lufft. anno 1551’ e ha incollato della carta bianca a pagina 208 e al verso di carta P4, dove erano stampati i nomi di Melantone ed Erasmo.
Il fascicolo P, quello più camuffato dall’originario possessore è sciolto. Mancano poi le pagine da 231 a 262, quelle contenenti gli interventi di Erasmo e Melantone. II opera: Pagine [8], 248. III opera: Pagine 1401-1526, [2]. III opera: Pagine 1401-1526, [2]. IV opera: Pagine [54], 152, [2]. V opera: Pagine [14] (di 16, manca il frontespizo), 46, [2]. VI opera: Pagine 94. Legatura secentesca in pelle , titoli e fregi in oro al dorso, tagli rossi.
I OPERA: Edizione non comune, stampata in caratteri greci e latini. Contiene anche 2 opere di Pico della Mirandola: l’Oratio de Homine, vero manifesto dell’Umanesimo e il De Christi regno & vanitate huius mundi.
II OPERA: Rara edizione delle opere di Olimpiodoro, Aristea e Gregorio.
III OPERA: Fascicoli RR-Aaa estratti probabilmente dall’edizione Gesneriana di Zurigo del 1559 del Theologon diaphoron syngrammata palaia kai orthodox. Gli estratti contengono le due discusse ed eterodosse opere sulla Resurrezione e sull’Immortalità dell’Anima di Atenagora e Aeneas Gazaeus. L’attento possessore della Miscellanea li ha fatti rilegare a seguito del suo Olimpiodoro, dando così l’impressione, a un occhio poco accorto – ma Inquisitorio! – che con esso formino un’unica opera ben meno ‘pericolosa’.
IV OPERA: Rarissima prima edizione del De Natura et Effectionibus Daemonum di Plutarco, nella traduzione latina di Turnèbe e con le note e le osservazioni di Joachim Camerarius. La Prefazione del Camerarius rappresenta il primo testo umanista che indaga il fenomeno della stregoneria con approccio moderno. Un’unica altra copia in vendita negli ultimi dieci anni, ma in seconda edizione (1576): quella oggi proposta da Sokol ad oltre 2.000€. Per rintracciare un altro esemplare sul mercato di questa prima edizione bisogna risalire al 1931, più precisamente all’asta Sotheby’s New York del 20 aprile 1931, quando un’altra copia venne acquistata da McLeish.
Dando a Cesare quel che è di Cesare, traiamo spunto dalla scheda della seconda edizione di Sokol per descrivervi l’opera: ‘traduzione di Adrien Turnebe delle due opere di Plutarco sugli oracoli, ‘De defectu oraculorum’ e ‘De Figura El, consecrata delphis’, preceduta da un lungo e importante saggio di Camerarius. Non c’è testo greco a completare la traduzione di Turnebe, ma Camerarius include le annotazioni e spiegazioni di Turnebe, tratte da altri autori greci, che discutono metodi di divinazione, oracoli e astrologia.
La lunga prefazione di Camerarius è importante perché non solo commenta il testo di Plutarco sugli oracoli e la profezia, ma estende la discussione alla preoccupazione contemporanea per le streghe e la stregoneria. Sembra che avesse molto interesse in questi argomenti (demonologia e stregoneria) e Graesse (p.14) attribuisce a lui il libro De Natura et Affectionibus Daemonorum Libri II Lipsiae, 1576 (evidentemente Graesse non conosceva l’edizione del 1565). Nella prefazione Camerarius dice che fu portato a considerare l’argomento della stregoneria da una conversazione con Albinus, che riferì degli orribili atti delle streghe di cui aveva sentito parlare durante un recente viaggio verso il Reno….
Oltre a ciò, c’erano i resoconti di Albinus da molti luoghi riguardo queste sfortunate donne punite con pene atroci. … Il suo saggio è in gran parte dedicato ai tempi classici, ma ha piena fiducia in tutto ciò che viene attribuito alle streghe e dice: ‘Tanta est enim exemplorum hujas generis copia ut ejus toti pluminarum chartarum libri compleri hi quidem possent sed enumerari illa non possent’. Camerarius fu anche poi consultato nel 1571 da Guglielmo IV d’Assia-Kassel riguardo alcune donne arrestate per trucchi da giocoliere su un ragazzo e si oppose fermamente all’uso della tortura e anche alla prova dell’acqua che Guglielmo era disposto a impiegare, essendo sicuro che sarebbero affondate.
Le due opere di Plutarco sugli oracoli e la profezia trattano una vasta gamma di argomenti, inclusi spiriti, demoni, stregoneria, astronomia, geometria ed anche alcune interessanti informazioni sulla Gran Bretagna e l’Oriente’. Manca a tutti i repertori.
V OPERA: Edizione originale di estrema rarità: questa è l’unica copia mai apparsa sul mercato, sole 5 copie censite nelle collezioni pubbliche di tutto il mondo. Nelle rarissime bibliografie che la censiscono l’opera è rubricata a semplice saggio sulle comete. In realtà è la prima opera che sistematicamente riporta – oltre a prodigi terrestri – tutte le apparizioni in cielo di cose inspiegabili, a partire dall’antichità fino ai suoi giorni. Ufo, diremmo oggi! E la vignetta in frontespizio sarebbe abbastanza programmatica: essa mostrerebbe tre soli nel cielo.
Il nostro esemplare manca proprio del frontespizio, mai legato per gli stessi motivi di ‘riservatezza’ dell’antico possessore che lo spinsero ad eliminare dalla prima opera le parti di Erasmo e Melantone e a nascondere le opere di Atenagora e Aeneas Gazaeus in fine dell’Apollodoro…
Qualche passo dal libro? Ecco qua, e se non vi pare esplicito… ‘Anno isto, nempe 1561, die 27 Martii, Basileae, & in vicinia, sunt visi tres Soles, vesperi’; ‘Postea die decimonono Aprilis iterum Basileae vidimus paulò ante horam sextam Basiliensem à solis latere septentrionali maculam coloris varii, qui componebatur ex flavo, puniceo, albo & rubeo, apparvit circiter octo horae minuta. Deinde post sextam eodem die vidimus in parte austrina oblongam figuram…’. L’opera manca a tutti i repertori.
VI OPERA: Edizione originale di questo pamphlet politico-esoterico, che ebbe larga diffusione in area luterana per tutto il Seicento.
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