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Falda, Palazzi di Roma, 1655

Ricercata e non comune edizione definitiva, qui nella prima tiratura, con la Pianta del Collegio Romano (tav. 44 della parte I) e quella di Villa Borghese (tav. 27 della parte II) che vennero aggiunte solo dopo il 1690 da Domenico de Rossi, erede di G. Giacomo de Rossi. La prima tiratura dell’edizione definitiva si riconosce dalle didascalie delle tavole 28 e 29 (parte II) che attribuiscono ancora alla famiglia d’Aste la proprietà del palazzo situato in piazza S.Marco nel Rione della Pigna, palazzo che sarà poi acquistato dal marchese Rinuccini. Lo splendore dei Palazzi di Roma e di Roma stessa – incredibilmente senza rifiuti e graffiti (o cinghiali e gabbiani)… In splendida inchiostratura!

6.750,00 

Descrizione

ARCHITETTURA | PALAZZI DI ROMA | ILLUSTRATI

Giovanni Battista Falda – Pietro FerrerioPalazzi di Roma de piu celebri architetti Libro primo [-secondo], Si vendono per Gio. Giacomo Rossi all’insegna di Parigi alla Pace, 1655 [-1699]

In folio oblungo (370×475 mm). Con 2 frontespizi incisi e 104 tavole a piena pagina di cui alcune ripiegate. Qualche macchia alle carte ma esemplare internamente estremamente fresco e solido, con le tavole in splendida e nitida inchiostratura. Legatura moderna da amatore in marocchino nocciola, conservata in cofanetto.

Ricercata e non comune edizione definitiva, qui nella prima tiratura, con la Pianta del Collegio Romano (tav. 44 della parte I) e quella di Villa Borghese (tav. 27 della parte II) che vennero aggiunte solo dopo il 1690 da Domenico de Rossi, erede di G. Giacomo de Rossi. L’opera rappresenta la più completa raccolta di vedute dei Palazzi di Roma mai stampata.

La prima tiratura dell’edizione definitiva si riconosce dalle didascalie delle tavole 28 e 29 (parte II) che attribuiscono ancora alla famiglia d’Aste la proprietà del palazzo situato in piazza S.Marco nel Rione della Pigna, palazzo che sarà poi acquistato dal marchese Rinuccini. Rossetti 4975 (che non differenzia le varie edizioni e tirature). Dal D.B.I (s.v.): ‘Prima di allora [del Falda, n.d.R] l’incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da E. Dupérac a G. Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica.

Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Con il Nuovo Teatro, come poi con le successive raccolte dedicate alle fontane e ai palazzi, il F. diventò il divulgatore di questi aspetti; le sue vedute incise, caratterizzate dall’attenzione sia alle regole prospettiche sia agli effetti scenografici, sfruttano abilmente il vigore della linea e la ricchezza del contrasto fra bianco e nero, in sintonia con i criteri spaziali dell’arte barocca.

La terza tavola del primo volume del Nuovo Teatro… presenta nel 1665 il progetto non ancora finito della sistemazione di piazza S. Pietro che prevedeva originariamente un terzo braccio del portico. È evidente quindi la considerazione in cui il F. doveva essere tenuto se il Bernini gli consentiva di pubblicizzare un suo progetto non ancora realizzato (Piccininni, in Vedute…).

Lo splendore dei Palazzi di Roma e di Roma stessa – incredibilmente senza rifiuti e graffiti (o cinghiali e gabbiani)… In splendida inchiostratura! Buonvecchio Blockchain Secured incluso, ça va sans direMa chi era Giovanni Battista Falda?