In ottavo (153×95 mm). Carte [20], 277 [i.e.275], [1]. Legatura coeva in pergamena, titolo manoscritto al dorso. Piccolo lavoro di tarlo al frontespizio e al primo fascicolo con tracce di sporco ma buon esemplare.
“The Versio Latina, or Latin translation of the works of Homer, has existed since the 14th century, but was first printed, under the name of Andreas Divus, in 1537. It is a crib, to give it no finer name, but a crib which had immense influence, being the first introduction to Homer for generations of mediaeval and early modern scholars.” (Hefyd).
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La Traduzione Latina dell’Iliade di Andrea Divo: Un Capolavoro del Rinascimento
La traduzione latina dell’Iliade di Omero, realizzata da Andrea Divo di Capodistria nel XVI secolo, rappresenta una pietra miliare nella storia della filologia e della trasmissione dei testi classici.
Chi era Andrea Divo di Capodistria?
Andrea Divo, noto anche come Andreas Divus Iustinopolitanus, fu un erudito rinascimentale originario di Capodistria (oggi Koper, Slovenia), attivo nel XVI secolo. Sebbene i dettagli biografici siano scarsi, sappiamo che apparteneva a una famiglia nobile dedita alle lettere e che operò in un periodo di rinnovato interesse per la cultura classica. Tra il 1537 e il 1539, Divo pubblicò a Venezia le sue traduzioni latine dell’Iliade e dell’Odissea di Omero, oltre a undici commedie di Aristofane e gli idilli di Teocrito, dimostrando una straordinaria competenza nel greco antico e nel latino.
Il Contesto Rinascimentale e il Ritorno ai Classici
Il Rinascimento segnò una rinascita dello studio dei testi greci, grazie alla riscoperta della lingua greca in Europa occidentale. Durante il XV e XVI secolo, numerosi umanisti si dedicarono alla traduzione dei poemi omerici, spesso in latino, la lingua franca degli studiosi dell’epoca. Prima di Divo, autori come Leonardo Bruni, Lorenzo Valla e Angelo Poliziano avevano tradotto singoli libri dell’Iliade in latino, ma fu Andrea Divo a completare la prima traduzione integrale pubblicata dell’Iliade e dell’Odissea in questa lingua, nel 1537 a Venezia.
La traduzione di Divo rispondeva a un’esigenza accademica: fornire una versione latina “ad verbum” (parola per parola) che fungesse da supporto per studenti e studiosi privi di una conoscenza approfondita del greco antico.
Caratteristiche della Traduzione di Andrea Divo
La traduzione latina dell’Iliade di Andrea Divo è nota per il suo approccio estremamente letterale, definito “ad verbum”. Questo metodo, pur sacrificando a volte la fluidità poetica, aveva l’obiettivo di preservare il più possibile la struttura e il significato del testo originale. Tale scelta riflette l’intento didattico dell’opera, pensata come uno strumento per l’insegnamento e lo studio del greco antico, una sorta di “crib” (aiuto alla lettura).
Tuttavia, la critica moderna ha sollevato dubbi sull’originalità della traduzione di Divo. Alcuni studiosi ritengono che possa aver rielaborato versioni latine precedenti, come quella di Leonzio Pilato (XIV secolo), data la stretta somiglianza con traduzioni più antiche. Nonostante ciò, la pubblicazione del 1537 rimane un traguardo significativo, essendo la prima edizione a stampa dell’Iliade in latino.
Dediche e Influenza
La traduzione dell’Iliade di Divo fu dedicata a Pietro Paolo Vergerio, vescovo di Capodistria, e le sue opere mostrano una rete di relazioni con figure di spicco dell’epoca, come Alessandro Farnese e Aloisio Pisano. Le dediche nei suoi volumi testimoniano il suo ruolo all’interno dei circoli intellettuali rinascimentali. La sua traduzione fu ampiamente diffusa, ristampata in città come Lione, Parigi, Basilea e Berna, segno della sua popolarità e utilità.
Inoltre, l’opera di Divo ebbe un impatto duraturo. Fu utilizzata da poeti come George Chapman per le sue traduzioni inglesi dell’Iliade e dell’Odissea, e persino da Ezra Pound, che nel suo poema The Cantos cita direttamente Divo, riconoscendone l’importanza.
L’Importanza della Traduzione di Divo
La traduzione latina di Andrea Divo non è solo un prodotto del suo tempo, ma un ponte tra l’antichità e l’età moderna. La sua opera ha contribuito a rendere l’Iliade di Omero accessibile a un pubblico più ampio, in un’epoca in cui la conoscenza del greco era ancora limitata. Questo lavoro ha avuto un ruolo cruciale nella diffusione della cultura classica, influenzando non solo gli studi accademici, ma anche la letteratura europea.
Dal punto di vista filologico, la traduzione di Divo rappresenta un esempio precoce di traduzione “scientifica”, che cercava di rispettare il testo originale anche a costo di una resa meno fluida. Questo approccio, pur criticato per la sua rigidità, rispondeva alle esigenze degli umanisti, che vedevano nel latino il mezzo ideale per preservare e trasmettere il patrimonio culturale greco.
La traduzione latina dell’Iliade di Andrea Divo di Capodistria è un’opera fondamentale del Rinascimento, che testimonia il fervore culturale dell’epoca e l’importanza dei poemi omerici nella formazione intellettuale europea. Nonostante le critiche sulla sua originalità, il lavoro di Divo rimane un pilastro nella storia della traduzione, un contributo che ha permesso a generazioni di studiosi e lettori di avvicinarsi al capolavoro di Omero. Ad oggi esemplari della prima edizione di questa pietra miliare sono estremamente rare.