Giuseppe Gioacchino Belli, Versi inediti di Giuseppe Gioacchino Belli romano. Lucca, Dalla Tipografia Giusti, 1843

La più rara edizione originale del Belli
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1843

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Giuseppe Gioachino Belli, Versi inediti di Giuseppe Giovacchino Belli romano. Lucca, Dalla Tipografia Giusti, 1843.
In 8° (175×110 mm). Pagine [2], 157, [1]. Bella legatura novecentesca da amatore in marocchino rosso, con ricchi fregi e cornici in oro, al dorso e ai piatti. Internamente conservati i piatti della brossura editoriale rosa. Esemplare perfetto.

La più rara prima edizione dell’aureo poeta figlio di Roma e padre del romanesco. Cantore di vizi e virtù della Città Eterna e delle Eterne piccinerie di popolani e nobili, di papi e re, di trasteverini e burini. Un must per i collezionisti della Roma che fu e i nostalgici del Daje, dell’Anvedi e Rugantino! L’opera contiene alcuni dei poemetti più aulici e di più ampio respiro di Belli, fra cui Il Cuoco, Il Parrucchiere e L’Arrivo di Milord. Appare qui inoltre per la prima volta la sempre attuale ‘La Falsa Prosperità’, componimento profetico d’amore e tristezza del Belli per la sua città da sempre in vendita e svenduta: ‘Dicon: teniamoci a conto il colosseo / E gli obelischi e le colonne e gli archi / E quanto sotto il popolo e i monarchi / La vecchia Roma di mirabil feo / E perché? perché allor da mille varchi / E di terra e di mar verrà un cibreo / Di cristian, di scismatico e d’ebreo, / Tutti di pompa e di dovizie carchi. / Ah non già d’oro con maggior misura / Cresce e si fonda la civil ricchezza / Ma coi frutti dell’arte e di natura. / Solo a servili costumanze avvezza / Roma farem, chiamando a queste mura / Lo stranier che ci paga e ci disprezza’.

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