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Faber & Gwyer

La storia inizia quando Alsina Gwyer, il cui marito era il giudice e accademico Maurice Gwyer, ereditò una quota della Scientific Press dal padre. La fonte primaria di profitto della Scientific Press era una rivista rivolta alle infermiere chiamata The Nursing Mirror. Alsina e Maurice, che era un membro del collegio di All Souls, il rinomato college per laureati dell'Università di Oxford, desideravano diversificare l'offerta della casa editrice. Maurice arruolò Geoffrey Faber, un produttore di birra non molto fortunato e a volte poeta e romanziere trentenne la cui "più illustre realizzazione" fino ad allora, scrive Toby, era probabilmente il fatto di aver vinto una borsa di studio di All Souls. Faber propose di aggiungere "libri di revisione legale", narrativa straniera e una rivista letteraria. A un pranzo del collegio di All Souls, Faber descrisse i suoi piani al giornalista Charles Whibley, che suggerì alla compagnia di acquisire una rivista per cui aveva scritto, The Criterion, fondata, pochi anni prima, da T. S. Eliot. Nel 1925, Eliot si unì all'azienda, ribattezzata Faber & Gwyer, come direttore, con l'intesa che avrebbe pubblicato la sua rivista e i suoi libri.

Alfred Harcourt, uno dei maggiori editori americani dell'epoca, i cui autori includevano Virginia Woolf ed E. M. Forster, derise Faber & Gwyer come "un gruppo di dilettanti di Oxford; non dureranno". Dopo una serie di lotte tra Faber e i Gwyer sulla direzione dell'azienda, The Nursing Mirror fu venduta, nel 1929, e i Gwyer furono comprati. Faber propose di rinominare l'impresa Faber & Morley - da Frank Morley, un americano che aveva giocato un ruolo cruciale nello sviluppo precoce dell'azienda, e che sarebbe poi andato a lavorare per Harcourt. Ma, in un raro lampo di ingegno, Faber invece si nominò come proprio partner. (C'è stato sempre solo un Faber in Faber & Faber!) Geoffrey Faber era un animo diretto, convenzionale, a volte irritabile ma fondamentalmente decente, il cui diario, come citato da Toby, rivela un'affascinante incertezza su se stesso. "È difficile descriverlo come un grande editore con un brillante occhio editoriale", scrive Toby, "ma aveva un'intuizione finanziaria istintiva e, ancor più, sapeva come ottenere il meglio dai suoi colleghi direttori". Morley osservò in seguito che "lo stile di Faber era la sua squadra". Deliberava sagacemente nella scelta dei suoi colleghi, ai quali dava poi la sua piena fiducia. La figura chiave alla quale Faber diede questa fiducia fu proprio Eliot, e cominciò allora la grande storia dell'odierna Faber & Faber.

OPERE DISPONIBILI DI Faber & Gwyer

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La storia inizia quando Alsina Gwyer, il cui marito era il giudice e accademico Maurice Gwyer, ereditò una quota della Scientific Press dal padre. La fonte primaria di profitto della Scientific Press era una rivista rivolta alle infermiere chiamata The Nursing Mirror. Alsina e Maurice, che era un membro del collegio di All Souls, il rinomato college per laureati dell'Università di Oxford, desideravano diversificare l'offerta della casa editrice. Maurice arruolò Geoffrey Faber, un produttore di birra non molto fortunato e a volte poeta e romanziere trentenne la cui "più illustre realizzazione" fino ad allora, scrive Toby, era probabilmente il fatto di aver vinto una borsa di studio di All Souls. Faber propose di aggiungere "libri di revisione legale", narrativa straniera e una rivista letteraria. A un pranzo del collegio di All Souls, Faber descrisse i suoi piani al giornalista Charles Whibley, che suggerì alla compagnia di acquisire una rivista per cui aveva scritto, The Criterion, fondata, pochi anni prima, da T. S. Eliot. Nel 1925, Eliot si unì all'azienda, ribattezzata Faber & Gwyer, come direttore, con l'intesa che avrebbe pubblicato la sua rivista e i suoi libri.

Alfred Harcourt, uno dei maggiori editori americani dell'epoca, i cui autori includevano Virginia Woolf ed E. M. Forster, derise Faber & Gwyer come "un gruppo di dilettanti di Oxford; non dureranno". Dopo una serie di lotte tra Faber e i Gwyer sulla direzione dell'azienda, The Nursing Mirror fu venduta, nel 1929, e i Gwyer furono comprati. Faber propose di rinominare l'impresa Faber & Morley - da Frank Morley, un americano che aveva giocato un ruolo cruciale nello sviluppo precoce dell'azienda, e che sarebbe poi andato a lavorare per Harcourt. Ma, in un raro lampo di ingegno, Faber invece si nominò come proprio partner. (C'è stato sempre solo un Faber in Faber & Faber!) Geoffrey Faber era un animo diretto, convenzionale, a volte irritabile ma fondamentalmente decente, il cui diario, come citato da Toby, rivela un'affascinante incertezza su se stesso. "È difficile descriverlo come un grande editore con un brillante occhio editoriale", scrive Toby, "ma aveva un'intuizione finanziaria istintiva e, ancor più, sapeva come ottenere il meglio dai suoi colleghi direttori". Morley osservò in seguito che "lo stile di Faber era la sua squadra". Deliberava sagacemente nella scelta dei suoi colleghi, ai quali dava poi la sua piena fiducia. La figura chiave alla quale Faber diede questa fiducia fu proprio Eliot, e cominciò allora la grande storia dell'odierna Faber & Faber.

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